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Il Regno di Op (Paola Natalicchio)
Il titolo di questo libro ha il sapore delle fiabe, scelto dall’autrice per rendere più accettabili le parole “Oncologia Pediatrica” poste all’entrata del reparto dove ha trascorso giorni interminabili, perché a suo figlio ad appena due mesi è stata riscontrata una rara forma tumorale. Nella nostra logica della vita nessun bambino dovrebbe finire in questo reparto con un nome così impronunciabile che spenge nell’animo dei genitori tutti i progetti su un futuro, dove si vive “nel qui ed ora”.
E’ la lotta di una madre con il drago rappresentato dalla malattia di suo figlio; una lotta che diventa cronaca di uno spaccato di mondo, diventa condivisione di un percorso, di un viaggio insopportabile e straziante che sfocia nella speranza di una vita normale.
L’autrice descrive con semplicità e leggerezza di betadine e guanti blu dei puffi, di chemioterapia e goretex, di amuchina e calze della befana, di vita e di morte. Si apre un mondo che descrive gli amichetti dai capelli rasati coperti dai capellini da baseball, che parla soprattutto di bambini-soldato e di “ mamme-panda” che cercano di nascondere i segni della preoccupazione e dell’insonnia sotto strati di trucco , ma anche di papà discreti e solidi, di nonni che “soffrono due volte, per i figli e per i nipoti”.
La sua lettura commuove per tutto il dolore che c’è in quel reparto ma al tempo stesso si sorride per quegli spaccati di vita piena di “normalità” che le infermiere sanno donare ai piccoli pazienti ed ai loro genitori trasformando il quotidiano inferno, fatto di esami radiologici, prelievi, di siringhe o flebo argentate di chemioterapia etc.. , in una normalità quasi sopportabile