COMUNICATO STAMPA Ascolto e accompagnamento:un sostegno alle persone anziane Cascina Triulza – EXPO Milano

Un incontro frutto della collaborazione tra associazioni (Auser e Associazione Amici casa della carità) e un ente pubblico, il Collegio degli infermieri IPASVI Milano-Lodi-Monza e Brianza, per portare alla luce i risultati del progetto “Ascolto e accompagnamento” incentrato sugli anziani e la fragilità nutrizionale. L’incontro è stato l’occasione per discutere sui dati raccolti e per riflettere sulle politiche
volte a contrastare le fragilità della terza età, con particolare attenzione ai temi della nutrizione, delle truffe e dei rischi legati al gioco d’azzardo.
“L’evento di stamattina – illustra il Presidente del Collegio IPASVI Milano-Lodi-Monza e Brianza Giovanni Muttillo – è nato dalla collaborazione tra mondo dell’associazionismo (con Auser e Associazione Amici casa della carità) e un ente pubblico come il Collegio degli infermieri Ipasvi. Partiti dal sostegno e dall’attivazione di una rete di aiuto rivolta alle persone anziane e fragili, intercettando i bisogni di 1200 anziani coinvolti nel progetto, abbiamo sperimentato sul territorio il ruolo e la funzione dell’Infermiere di famiglia e comunità, così come previsto dall’Obiettivo 21 dell’OMS”.
Un infermiere che rappresenta un punto di riferimento per le famiglie, i caregiver spesso non italiani e le persone affette da patologie croniche, ma anche per coloro che “soffrono” di solitudine, una delle prime criticità foriere di fragilità.
È infatti “mission” dell’infermiere di famiglia, quale professionista responsabile dell’assistenza infermieristica specialistica erogata sul territorio, prendersi cura della persona nella sua globalità, con la gestione autonoma dei bisogni assistenziali di natura relazionale, preventiva, curativa, riabilitativa, educativa, palliativa delle persone e delle famiglie.
“Il progetto – continua Muttillo – ci ha fatto registrare risultati ampiamente positivi. Mi riferisco in particolare alla presa in carico e all’attivazione del passaggio da una medicina reattiva tipicamente centrata sull’acuzie a una medicina proattiva centrata sulla persona, i corretti stili di vita e la prevenzione perché, come sostiene l’OMS, ‘Invecchiare è un privilegio e una meta della società’”.

L’approccio proattivo presenta una serie di vantaggi importanti, per la persona e per le organizzazioni, in quanto consente di prevenire le riacutizzazioni, favorire l’aderenza terapeutica nelle poli-patologie e poli-terapie e quindi la riduzione degli accessi impropri al pronto soccorso e dell’ospedalizzazione/istituzionalizzazione (anche in termini di durata del ricovero).

“Una sfida – conclude il Presidente – che, come sottolineato anche da Giovanni Daverio, Direttore dell’Assessorato regionale Famiglia e Solidarietà sociale, ha un impatto su tutti gli aspetti della società del XXI secolo. Vorremmo quindi sensibilizzare le istituzioni a portare la sperimentazione del progetto su scala regionale per rendere i servizi più efficaci, accessibili, appropriati ed equi, e nel contempo meno onerosi. Si tratta di un modello che potrebbe ridisegnare la geografia dei servizi”.

Ufficio Stampa e Comunicazione
Collegio IPASVI Milano-Lodi-Monza e Brianza